Nuovo viaggio in Turchia, dopo l’esito lusinghiero di quello precedente del 2011.
Come l’altra volta, si tratta di un viaggio costruito e quindi assolutamente non rintracciabile
in agenzia nel suo insieme. Avendo già precedentemente visitato Istanbul, ci si è dirigeretti sulla capitale
Ankara, dedicando un po’ di tempo al grande Impero Ittita, alle rovine che rimangono a testimonianza
di cotanta grandezza.

Siamo poi scivolati poi verso la Cappadocia per una visita la più completa possibile di questa splendida regione, con il suo affascinante spettacolo naturale, le città sotterranee, le chiese rupestri col loro ricordo di un Cristianesimo allora molto diffuso.

L’antica Panphilia ci ha accolto con le sue città antiche, col loro fascino consacrato dal tempo, dai ricordi e dalla storia che ancora aleggia sulle loro strutture. Siamo stati anche al cospetto dell’azzurro mare Mediterraneo, con le vele e le rotte antiche ed i caicchi moderni di una zona votata alla spensieratezza moderna. L’aeroporto di Dalaman ci ha consentito un facile ritorno ad Istanbul e poi verso casa.
Il viaggio è stato studiato per consentire la visita dei luoghi con la dovuta calma e rispetto
per tanta memoria, con comodi spostamenti, adatto ad un gruppo ardimentoso sì, ma comunque velato
da una certa saggia età. L’interesse quindi si è concentrato sull’ammirare, magari capire, certo interiorizzare, anche con spazi personali e non certo per scattare solo foto e poter dire agli amici “l’ho
visto”.

Oltre alla guida ufficiale, vi sono state come sempre le premure di Adriana
e, se richieste o necessarie, le integrazioni di Franco, in un quadro di cultura occidentale!
Con molto rincrescimento si è dovuto rinviare ad altra occasione la visita della zona est della
Turchia, con i suoi monumenti e l’immenso paesaggio, le testimonianze antiche, pagane e cristiane.